ATTO COSTITUTIVO
COMITATO DI QUARTIERE ROMA XVI PISANA ESTENSI

In data 11 maggio 2011 si sono riuniti in Roma via dei Lampugnani, 34 i sottoscritti per costituire un Comitato di quartiere ai sensi della legge 266/91 denominato: “Comitato di quartiere Roma XVI Pisana Estensi” che ha sede presso via dei Lampugnani, 34 ed opera prevalentemente nell’ambito del territorio del Comune di Roma come meglio descritto. Prima della sua costituzione anche sul piano formale, il Comitato svolge da un anno un’azione di intensa informazione nei confronti dei cittadini in collaborazione con altri comitati costituitisi in difesa del territorio.

Le persone  che in questo anno si sono riconosciute nell’azione e nelle finalità del Comitato sostenendone le iniziative, convengono su quanto segue:


SCOPI ED OBIETTIVI
1. Il Comitato non ha fini di lucro. Tutti gli incarichi e le funzioni di iscritti e aderenti al comitato sono svolti secondo spirito di impegno civile e sociale.
2. Il Comitato così come sopra denominato si propone di:
• - Opporsi alla speculazione edilizia e, prioritariamente, al progetto urbanistico Pisana – Estensi.
• - Difendere gli spazi verdi per garantire la vivibilità del quartiere.
• - Promuovere iniziative finalizzate alla fruibilità degli spazi verdi del quartiere per migliorare la qualità di vita dei residenti.
• - Promuovere e sostenere iniziative riguardanti temi sociali, culturali e occupazionali inerenti il quartiere che comprende le zone tra via della Pisana, via degli Estensi e via Bravetta nel XVI Municipio del Comune di Roma.Tali zone del territorio sono di primario interesse per il Comitato ma non si escludono le restanti aree di territorio comprese nei confini più ampi del XVI Municipio del Comune di Roma, nei quali il Comitato voglia intervenire per la promozione delle tematiche proprie degli scopi ed obiettivi descritti nel presente atto.
• - Sviluppare forme di collaborazione con altre associazioni e gruppi di cittadini che perseguono analoghi obiettivi.
• - Operare con ogni mezzo legittimo per informare, coinvolgere e mobilitare l’opinione pubblica.
• - Assumere iniziative nei confronti di tutti gli Organi Istituzionali, in particolare quelli che sono direttamente interessati alle problematiche suddette.

3. L’attività del Comitato è regolata da apposito Statuto composto di 6 (sei) articoli, approvato da tutti i firmatari e qui allegato


STATUTO
Comitato di Quartiere Roma XVI Pisana Estensi

Art. 1) Costituzione
Il Comitato di Quartiere Roma XVI Pisana Estensi (di seguito denominato Comitato) è un ente senza fini di lucro, ispirato a caratteristiche di democraticità, vocazione sociale e natura territoriale, che riunisce i residenti del XVI Municipio del Comune di Roma; é apartitico, aconfessionale, aperto a tutti gli abitanti della zona senza discriminazione alcuna.
Il Comitato ha sede temporanea  in Roma in via dei Lampugnani, 34
Il Comitato ha durata illimitata, fino a diversa decisione dell’Assemblea Generale.

Art.2) Finalità
Il Comitato così come sopra denominato si propone di:
• - Opporsi alla speculazione edilizia e, prioritariamente, al progetto urbanistico Pisana – Estensi.
• - Difendere gli spazi verdi per garantire la vivibilità del quartiere.
• - Promuovere iniziative finalizzate alla fruibilità degli spazi verdi del quartiere per migliorare la qualità di vita dei residenti.
• - Promuovere e sostenere iniziative riguardanti temi sociali, culturali e occupazionali inerenti il quartiere che comprende le zone tra via della Pisana, via degli Estensi e via Bravetta nel XVI Municipio del Comune di Roma.Tali zone del territorio sono di primario interesse per il Comitato ma non si escludono le restanti aree di territorio comprese nei confini più ampi del XVI Municipio del Comune di Roma, nei quali il Comitato voglia intervenire per la promozione delle tematiche proprie degli scopi ed obiettivi descritti nel presente atto.
• - Sviluppare forme di collaborazione con altre associazioni e gruppi di cittadini che perseguono analoghi obiettivi.
• - Operare con ogni mezzo legittimo per informare, coinvolgere e mobilitare l’opinione pubblica.
• - Assumere iniziative nei confronti di tutti gli Organi Istituzionali, in particolare quelli che sono direttamente interessati alle problematiche suddette.

Art.3) Fondatori e aderenti
Il Comitato è costituito inizialmente dai fondatori i quali sottoscrivono il presente Statuto e versano la quota contributiva iniziale entro il 31 gennaio di ogni anno. I fondatori contribuiscono ai costi di costituzione iniziale del Comitato.
Al Comitato possono successivamente aderire coloro che richiedano l’iscrizione, che abbiano compiuto almeno sedici anni, che sottoscrivano lo Statuto e che versino la quota contributiva dell’importo stabilito di anno in anno dal Consiglio Direttivo.
La richiesta di adesione viene sottoposta al vaglio del Consiglio Direttivo, che è tenuto a darvi corso, salvo comprovate e motivate ragioni di rifiuto.
Ogni aderente si impegna personalmente a favorire la partecipazione di altre persone al Comitato.
L’aderente al Comitato decade per recesso volontario, per decesso o per esclusione. In ogni caso, prima di procedere all’esclusione, devono essere contestati all’aderente gli addebiti che allo stesso vengono mossi, consentendo facoltà di replica.

Art. 4) Organi del Comitato
Il Consiglio Direttivo
Il Presidente
Il Vice-Presidente
L’Assemblea Generale

IL Consiglio Direttivo  
Il Comitato è gestito da un Consiglio Direttivo eletto dall’Assemblea Generale. Il Consiglio Direttivo è nominato la prima volta dai fondatori e successivamente viene eletto da tutti gli iscritti. La durata del Consiglio Direttivo è di due anni.
Il Consiglio Direttivo indica al suo interno un Presidente, un Vice Presidente ed attribuisce le ulteriori cariche, di Tesoriere e Consiglieri, sentite e valutate le disponibilità, le competenze dei vari componenti del Direttivo stesso. I membri del Consiglio Direttivo sono rieleggibili.
Le cariche sociali sono incompatibili con qualsiasi altra carica istituzionale e assolutamente gratuite.
Il Consiglio Direttivo è investito dai più ampi poteri circa l’ordinaria e la straordinaria amministrazione e delibera su:
-Le attività da svolgere e i programmi da realizzare . A tal fine può decidere la costituzione di Commissioni di lavoro su vari temi;
-Le richieste di adesione;
-L’esclusione degli aderenti;
-L’indicazione delle cariche e qualifiche interne al Consiglio Direttivo;
-L’amministrazione del patrimonio.
Il Consiglio Direttivo a maggioranza può sfiduciare, con decadimento del mandato, i consiglieri che ricoprono le cariche sociali di Presidente, Vice presidente e Tesoriere per comportamenti non conformi allo statuto ed al mandato conferito
Le riunioni del Consiglio Direttivo sono convocate su richiesta di almeno un terzo dei Consiglieri ed è regolarmente costituito con la presenza della maggioranza dei suoi membri. Delibera a maggioranza semplice dei membri presenti e in caso di parità prevale il voto del Presidente. Ogni componente è tenuto a presentare idee e proposte nelle riunioni del Consiglio Direttivo.
Tutti i componenti del Consiglio Direttivo si attengono alle decisioni prese in Consiglio.
Il Consiglio Direttivo ha il compito di convocare l’Assemblea Generale per lo scioglimento del Comitato, qualora questo abbia esaurito gli scopi della sua costituzione. Lo scioglimento deve essere approvato in Assemblea Generale dalla maggioranza dei due terzi.

Il Presidente

Il Presidente ha la legale rappresentanza del Comitato. Appone la sua firma a tutti gli atti ufficiali del Comitato ed esegue le disposizioni e gli indirizzi adottati dal Consiglio Direttivo. La carica del Presidente è di mera rappresentanza, così come le altre cariche sociali (vice presidente e tesoriere) che sono, dopo la prima nomina, assunte a rotazione annuale tra i componenti del Consiglio Direttivo.

Vicepresidente
Il Vice-Presidente supplisce il Presidente in tutte le sue funzioni in caso di sua assenza. Sostituisce il Presidente in particolari sue funzioni qualora delegato.

Assemblea Generale
Almeno una volta l’anno si svolge una Assemblea Generale di tutti gli aderenti al Comitato, con lo scopo di prendere conoscenza dell’attività svolta, definire le linee di lavoro ed approvare il bilancio.
L’Assemblea Generale può essere convocata dal Consiglio Direttivo o su richiesta di un terzo degli aderenti. Ogni aderente è libero di portare idee e proposte.
Le decisioni sono validamente prese quando si raggiunge il voto favorevole della maggioranza semplice degli aderenti presenti.
Le modifiche al presente Statuto sono ammesse quando lo richieda e approvi almeno due terzi degli aderenti iscritti riuniti in Assemblea Generale.

Art.5) Risorse
Il Comitato utilizza il proprio patrimonio destinandolo agli scopi istituzionali, traendo le risorse da:
- quote sociali nella misura determinata dal Consiglio Direttivo;
- contributi di enti pubblici, privati e di singoli cittadini;
- ogni altra elargizione consentita dalle norme di legge.
Il Tesoriere registra le risorse ed amministra la cassa del Comitato, sottoponendo il rendiconto all’approvazione del Consiglio Direttivo.
Il rendiconto, su richiesta, è a disposizione di tutti gli aderenti.

Art.6) Scioglimento
In caso di scioglimento o di estinzione del Comitato per qualsiasi causa, dopo il pagamento delle passività ogni residua risorsa verrà devoluta a fini di utilità sociale individuati dall’Assemblea Generale determinando la liquidazione del patrimonio.